venerdì 13 luglio 2007

Analista-Programmatore

L'Analista Programmatore, ne sono convinto, è un "impiegato di concetto" sempre e comunque (eccetto che non faccia solo ed esclusivamente data-entry, cioè immissione di dati da terminale ... ma sarebbe un Terminalista). La sua attività lavorativa si esplica esercitando una "attività intellettuale" altamente "decisionale" sia quando svolge direttamente tale attività sia che la faccia eseguire.
Anche un "impiegato d'ordine" puo' svolgere "attività intellettuale" e la fa esclusivamente dietro "direttive esplicite" verbali o scritte (procedure). Un "impiegato d'ordine" NON può (NON deve) inventarsi nulla! Deve solo eseguire le direttive ricevute. Anche un dirigente riceve direttive dai suoi superiori, ma, come l'informatico, ha "autonomia d'iniziativa" ai fini del raggiungimento degli obbiettivi.
L'informatico non è "un tecnico". Si distingue dal tecnico per il carattere prettamente "scientifico e creativo" del suo fare.
Questa mia argomentazione trova il tempo che trova! E' solo la mia opinione, una mia idea!

1 commento:

Marco ha detto...

Dal post sembrerebbe che questa qualità richiesta all'analista-programmatore non ti sia riconosciuta. Nella mia esperienza di ex-consulente informatico, invece capitava l'opposto. Agli analisti-programmatori venivano cioè richieste compiti superiori alle loro mansioni, e questo anche per tutte le altre figure professionali.